Rimozione nei

Rimozione nei: quando farla e come funziona

La rimozione nei è una procedura dermatologica che riguarda molte persone, sia per motivi di salute che estetici. I nei (o nevi) sono lesioni cutanee pigmentate presenti su quasi tutte le pelli. Nella maggior parte dei casi risultano benigni e non creano problemi. Tuttavia, in alcuni casi è opportuno valutare la loro asportazione per prevenire rischi o perché possono causare disagio. Un dermatologo può guidarti a capire quando è il caso di rimuovere un neo e quale tecnica scegliere.

Quando la rimozione dei nei è consigliata

Non tutti i nei devono essere rimossi. La rimozione è consigliata soprattutto se il dermatologo nota nei che cambiano nel tempo o mostrano segni di sospetto. Tra i segnali di allarme rientrano modifiche nelle dimensioni, nel colore, nei bordi irregolari o nell’evoluzione rapida della lesione. Queste caratteristiche possono indicare la necessità di un approfondimento per escludere un rischio di melanoma o altre forme di cancro della pelle. Oltre ai nei sospetti, la rimozione può essere presa in considerazione per motivi estetici quando la lesione provoca disagio o riduce la qualità della vita.

Come si valuta un neo prima della rimozione

La prima tappa è una visita dermatologica accurata. Il medico osserva i nei presenti sul corpo e spesso utilizza il dermatoscopio, uno strumento che permette di ingrandire e analizzare meglio la struttura e il pigmento. Questo passaggio aiuta ad identificare eventuali caratteristiche atipiche e a decidere se il neo va rimosso o semplicemente monitorato.

Nei con caratteristiche dubbie vengono inviati a esame istologico dopo la rimozione. Questo permette di analizzare il tessuto al microscopio e confermare che non sia presente una neoplasia cutanea o un melanoma nascosto.

Tecniche di rimozione dei nei

La rimozione dei nei può essere eseguita con tecniche diverse in base alla forma, alla profondità e alla posizione del neo:

• Escissione chirurgica: il dermatologo rimuove il neo insieme a una piccola porzione di pelle sana. È il metodo più affidabile per nei profondi o sospetti.

• Shave o raschiatura: si asporta il neo con una lama sulla superficie, spesso senza bisogno di punti di sutura.

• Laser, crioterapia o elettrocoagulazione: soluzioni possibili per nei superficiali o per scopi estetici, con minore impatto sui tessuti circostanti.

Tutte queste tecniche vengono eseguite in anestesia locale per evitare dolore, e l’intervento di solito dura pochi minuti in ambulatorio.

Recupero e dopo la rimozione

Dopo la rimozione dei nei, il tempo di guarigione varia a seconda della tecnica utilizzata e della zona interessata. In genere:

• la ferita richiede alcuni giorni di protezione e disinfezione;

• i punti di sutura, se presenti, possono essere riassorbibili o rimossi dopo circa 7‑14 giorni;

• è importante proteggere la zona dal sole per ridurre il rischio di pigmentazione o cicatrici evidenti.

Anche se la procedura è sicura, in alcuni casi possono presentarsi complicazioni rare, come sanguinamento, infezione o cicatrizzazione più evidente.

Conclusioni

La rimozione dei nei rappresenta una misura importante di prevenzione e, in alcuni casi, di benessere estetico. Sapere quando rimuoverli, come avviene l’intervento e quali precauzioni seguire aiuta a tutelare la salute della pelle e a ridurre i rischi associati. Osservare regolarmente la pelle e sottoporsi a controlli dermatologici periodici consente di intervenire per tempo, soprattutto quando un neo mostra cambiamenti sospetti.