L’esercizio fisico come farmaco

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L’esercizio fisico: una vera e propria terapia 🩺

L’attività fisica non rappresenta soltanto uno strumento di prevenzione e promozione del benessere, ma può anche essere considerata una forma di trattamento terapeutico.

L’esercizio fisico come farmaco nelle patologie croniche: quando il movimento migliora la prognosi

L’attività fisica strutturata e supervisionata rappresenta oggi un intervento terapeutico riconosciuto per molte malattie croniche. L’esercizio fisico prescritto dal medico, come se fosse un vero e proprio farmaco, può modificare il decorso clinico, ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. In ambito medico-sportivo si parla ormai di “exercise is medicine”, ovvero di un movimento che ha valenza clinica, preventiva e prognostica.

Cosa significa prescrivere l’attività fisica come terapia

La prescrizione dell’esercizio fisico non si limita al consiglio generico di “muoversi di più”, ma si basa su valutazioni individuali. Il medico dello sport definisce:

  • il tipo di esercizio (aerobico, di forza, di equilibrio o di flessibilità)

  • l’intensità, adattata allo stato clinico del paziente

  • la frequenza e la durata delle sedute

  • gli eventuali monitoraggi clinici durante il percorso

L’esercizio fisico può essere dosato, adattato e rivalutato nel tempo, esattamente come un trattamento farmacologico. In alcuni contesti si integra in veri e propri programmi di riabilitazione, come accade nelle cardiopatie, nel diabete o nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

In quali patologie croniche l’esercizio fisico fa davvero la differenza

Le evidenze scientifiche dimostrano che l’esercizio fisico ha effetti terapeutici concreti in molte patologie croniche. Le principali sono:

  • Ipertensione arteriosa: l’attività aerobica regolare abbassa la pressione sistolica e migliora l’elasticità vascolare

  • Diabete di tipo 2: migliora la sensibilità insulinica e contribuisce al controllo glicemico

  • Obesità e sindrome metabolica: aiuta a ridurre il peso corporeo e migliora il profilo lipidico

  • Malattie cardiovascolari: dopo un infarto o un intervento coronarico, l’attività fisica riduce il rischio di recidive

  • BPCO e asma: migliora la capacità polmonare e riduce la dispnea da sforzo

  • Osteoporosi e sarcopenia: l’esercizio mirato stimola la massa muscolare e ossea

  • Depressione, ansia, insonnia: il movimento stimola endorfine, serotonina e favorisce il sonno

In tutti questi casi, la prognosi cambia quando il paziente inizia un’attività fisica strutturata, continuativa e personalizzata.

Come impostare un programma efficace e sicuro

Un programma efficace parte da una valutazione clinica iniziale, che include:

  • visita medica

  • test funzionali (come la prova da sforzo)

  • eventuali esami strumentali specifici per la patologia

In seguito, il medico elabora una prescrizione su misura. Il programma viene monitorato nel tempo, con rivalutazioni periodiche per adattare gli obiettivi.

Le sedute possono essere:

  • in strutture sanitarie, per patologie più gravi

  • in palestra o piscina, per percorsi di mantenimento

  • anche a casa, con supporto da remoto

Il coinvolgimento del paziente è centrale: spiegare i benefici dell’attività fisica come parte integrante della terapia migliora l’aderenza al percorso.

Conclusioni

L’esercizio fisico prescritto da uno specialista non rappresenta più un’opzione accessoria, ma un pilastro fondamentale della gestione delle malattie croniche. Il suo effetto è paragonabile, per impatto, a quello di molti farmaci, ma con il vantaggio di agire su più fronti: metabolismo, circolazione, forza muscolare e benessere mentale.

Integrare il movimento nella cura quotidiana non è solo una scelta salutare, ma una vera opportunità terapeutica per migliorare la qualità e l’aspettativa di vita. Ogni paziente merita un percorso di esercizio personalizzato, costruito con competenza e attenzione alle sue condizioni cliniche.