- Blog
- Sanismart Talk – Certificato sportivo agonistico e non agonistico
Certificato sportivo agonistico e non agonistico
Video
Il certificato medico sportivo rappresenta uno strumento fondamentale per praticare attività fisica in sicurezza. In Italia, la legge distingue tra certificato medico agonistico e non agonistico, in base al tipo di attività e all’età dell’atleta. Ma quando è obbligatorio uno, e quando l’altro? E quali sono le reali differenze tra i due?
Certificato medico non agonistico: quando è obbligatorio
Il certificato medico non agonistico è richiesto per la maggior parte delle attività sportive amatoriali o scolastiche. È obbligatorio per:
-
alunni che svolgono attività sportive extrascolastiche organizzate dalle scuole
-
praticanti di attività sportive non agonistiche in società affiliate a federazioni o enti di promozione sportiva
-
adulti che si iscrivono a palestre, piscine, corsi di yoga, danza, pilates o altre attività di gruppo
Per ottenere questo certificato serve una visita medica, in cui il medico esegue un’anamnesi completa, misura la pressione, valuta lo stato di salute generale ed esegue un elettrocardiogramma a riposo. La validità di questo certificato è annuale.
Certificato medico agonistico: quando è richiesto e cosa prevede
Il certificato medico agonistico è richiesto per chi pratica attività sportiva a livello competitivo, secondo quanto stabilito dalle federazioni sportive. È obbligatorio per:
-
bambini e ragazzi che partecipano a gare agonistiche
-
atleti tesserati in discipline riconosciute dal CONI
-
adulti che praticano sport con finalità competitive, anche a livello amatoriale, in base al regolamento delle singole federazioni
La visita, viene eseguita da un medico dello sport in centri autorizzati. Comprende:
-
anamnesi approfondita
-
misurazione della pressione
-
ECG a riposo e sotto sforzo (step test o cicloergometro)
-
esame delle urine
-
spirometria (in alcuni casi)
La validità è annuale e il medico rilascia il certificato solo se l’atleta risulta idoneo alla pratica agonistica.
Differenza tra certificato agonistico under 40 e over 40
Per chi ha meno di 40 anni, la prova da sforzo standard è il cosiddetto step test allo scalino. Si tratta di un esercizio relativamente semplice: l’atleta sale e scende da un gradino seguendo un ritmo prestabilito, mentre viene monitorata l’attività elettrica del cuore attraverso l’elettrocardiogramma. L’obiettivo è osservare la risposta cardiaca a uno sforzo moderato, sufficiente a far emergere eventuali anomalie che a riposo potrebbero non essere evidenti. Questo protocollo è considerato adeguato per i soggetti giovani, che hanno generalmente un rischio cardiovascolare basso e praticano sport con minore probabilità di complicanze cardiache.
La situazione cambia con l’avanzare dell’età. Negli uomini dai 40 anni in su la normativa richiede una valutazione più approfondita con un test ergometrico massimale, eseguito su cicloergometro o tapis roulant. In questo caso l’ECG viene registrato in continuo, sia durante l’esercizio che nella fase di recupero. L’obiettivo è spingere il cuore a uno sforzo maggiore e prolungato, così da identificare eventuali ischemie, aritmie o altre condizioni che potrebbero comportare rischi durante l’attività sportiva intensa.
Questo approccio differenziato si basa sul fatto che, con l’età, aumenta il rischio di patologie cardiovascolari silenti. Per questo, protocolli più impegnativi come il test ergometrico massimale permettono una diagnosi precoce e una valutazione più accurata, fornendo al medico elementi fondamentali per rilasciare o meno l’idoneità agonistica.
Le differenze principali tra certificato agonistico e non agonistico
La prima differenza riguarda il livello di approfondimento della visita. Il certificato agonistico prevede più esami ed è rilasciato da un medico specializzato in medicina dello sport. Il certificato non agonistico può essere rilasciato dal medico di base o da un pediatra o da un medico che la certificazione del CONI, purché con ECG.
La seconda differenza è l’obbligatorietà. Per alcune attività, come gare ufficiali o tesseramenti federali, serve per forza il certificato agonistico. In altri casi, come la palestra o la piscina, basta quello non agonistico.
Infine, cambia anche la finalità: l’idoneità agonistica valuta la capacità dell’atleta di sopportare uno sforzo intenso e prolungato, mentre quella non agonistica serve a garantire un’attività fisica sicura per la salute, senza rischi cardiovascolari gravi.
Come orientarsi: cosa fare in caso di dubbio?
Molti genitori o sportivi si trovano in difficoltà nel capire quale certificato sia necessario. Il consiglio è di chiedere sempre alla società sportiva, alla palestra o all’ente organizzatore dell’attività. Ogni disciplina può avere regole diverse in base all’età, alla federazione e al tipo di tesseramento.
In generale, se un bambino o un adulto partecipa a gare ufficiali, serve un certificato agonistico. Se invece si tratta solo di allenamento o attività motoria ricreativa, basta il certificato non agonistico.
Il certificato medico sportivo, sia agonistico che non agonistico, ha un ruolo centrale nella prevenzione delle patologie cardiovascolari durante l’attività fisica. Rappresenta un vero strumento di tutela, non un semplice obbligo burocratico. Conoscere le differenze tra le due tipologie aiuta a rispettare le normative e a fare sport in modo sicuro, consapevole e adatto alle proprie condizioni fisiche.